Promogest Quartu, un successo. Il bilancio dell’attività sportiva - parliamo di pallanuoto - è molto positivo, anche se certe volte, a parlare di sport, si rischia di cadere nell’enfasi.
Ma qui i conti si fannofacilmente: da anni i giovani sono alla ribalta, fanno incetta dei titoli regionali, vanno in nazionale, tentano l’avventura nei campionati maggiori (la A2 femminile e la B maschile).
Ma lì conta soprattutto l’espereinza, che “bisogna farsela”, dice Marcello Pettinau, istruttore e allenatore, che profonde grande passione e adeguata competenza. Così è accaduto che la squadra maschile è retrocessa per la seconda volta dalla B. Una retrocessione messa nel conto. In attesa, aggiunge Pettinau, “che i ragazzi maturino”, si facciano le ossa.
Il guaio è che la società non ha sponsor, che di soldi ne circolano pochi e i sacrifici sono grandi; che riempie d’orgoglio resistere da solo, tirare la cinghia, limitarsi a quel che passa il convento; ma se uno vuole allungare il collo e raggiungere i risultati anche nei campionati di vertice, bisogna investire.
Qui, dicevamo, c’è l’entusiasmo; la voglia di arrivare con i propri mezzi attraverso uno sviluppo costante. Con qualche giocatore di esperienza la B mascile sarebbe un campionato promettente; anche la A2 femminile - che di per sè è un traguardo notevole, potrebbe regalare più soffidfazioni ai sostenitori.
Santi giovani, ce la mettono tutta. Da quattro anni non hanno avversari in Sardegna.
Eppure la storia è recente: la società è partita otto anni fa ed ha accumulato risultati significati. Segno evidente che la materia prima c’è, il potenziale è notevole, il “ritorno” è più che soddisfacente. Essere nel “progetto giovani delle nazionali” è la cartina di tornasole.
Siamo certi che i due ragazzi che hanno vestito la maglia azzurra in Slovenia (non facciamo nomi, perchè i giovani devono pensare a crescere; ma a sentirsi arrivati) sono un segnale dell’efficienza tenico a organizzativa di una società, la Promogest Quartu, che farà parlare di sè.