Proposta di legge dell’on. Cicu per modificare l’iniqua legge elettorale che ci esclude

ALMENO UN SARDO AL PARLAMENTO EUROPEO

 

L'Europa delle Regioni? Ma chi l'ha detto. Le Regioni, soprattutto quelle periferiche, sono escluse dalla partecipazione diretta al Parlamento di Strasburgo. Come avviene, appunto, per la Sardegna. Si ha voglia di dire che il compito della Comunità "è ridurre il divario tra le regioni più forti e quelle più deboli" correggendo l’handicap che deriva da situazioni particolari (in primo piano l'insularità, che è un handicap considerato strutturale; cioè che nessun intervento può eliminare. Come dire: isola siamo ed isola resteremo), quando non si dà neppure voce a comunità, che non possono far valere i propri diritti.
Una legge elettorale iniqua avvantaggia le circoscrizioni più popolate e disegna collegi all'insegna dello squilibrio, mettendo insieme, ad esempio, Sicilia e Sardegna, dove la Sicilia ha una popolazione quattro volte superiore a quella sarda.
Sulle regioni disagiate, dunque, si addensano tristi presagi di abbandono, se la legge elettorale non sarà corretta.
Propone la correzione il deputato di Forza Italia, Salvatore Cicu, con una proposta di legge che corregge la sperequazione evidente. La legge, firmata anche dai deputati sardi Settimo Nizzi, Bruno Murgia, Carmelo Porcu, Giorgio Oppi, Piero Testoni e da Paolo Vella e Luca Barbareschi, prevede, all'articolo 1 che "La regione Sardegna e la regione Sicilia costituiscono ciascuna una circoscrizione elettorale", la V e la VI. In tali circoscrizioni "si può manifestare un solo voto di preferenza". In tutto quattro articoli e un allegato (la tabella delle circoscrizioni).
"I sardi - dice l'on. Cicu - hanno diritto di far sentire la propria voce e difendere i propri diritti". Per ora, invece, alcuni legittimi diritti, come l'inclusione nell'Obiettivo 1, li abbiamo persi, perdendo insieme una fonte importante di finanziamenti.
E' vero, non si può pensare che la Comunità crei corsie preferenziali, ma bisogna tener conto (lo segnaliamo, per memoria, ai presentatori della legge) che per le cosiddette regioni ultraperiferiche, per le quali il disagio è costituito dalla distanza da Strasburgo e Bruxelles, la Comunità ha varato una serie di provvidenze che hanno consentito al reddito medio pro capite di schizzare a livelli economici elevati (oltre il 130 per cento, fatto cento la media di redditi comunitari). -
Stando al centro del Mediterraneo viene difficile, geograficamente, definire la Sardegna ultraperiferica; ma le distanze di un'isola sono sempre maggiori soprattutto se si tiene conto (dramma che i sardi vivono quotidianamente sulla propria pelle) dei problemi dei trasporti, di una serie di oneri aggiuntivi, tra i quali il fattore tempo, che incide sul costo di produzione.
Questa sarà una seconda battaglia. Per il momento speriamo che l'iniziativa di Cicu e più vada in porto e dia alla Sardegna, nazione senza Stato, un sacrosanto diritto di essere rappresentata.
Ci auguriamo, ben rappresentata.

 
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