Grandi manovre alla vigilia della scadenza elettorale, si apre ufficialmente la successione a Ruggeri
QUELLI CHE LA POLITICA ...
Carlo Melis ha un piede in due staffe e vive di rendita, Mauro Contini si è lavato le mani dopo la congiura ai danni di Galantuomo; Arrogalla è ancora in transito nell’Udc?
 

Quelli che la politica è sempre un affare.
Quelli che cambiano partito con la stessa frequenza con cui si tingono i capelli (sbagliando qualche volta colore).
Quelli che fanno la faccia feroce quando parlano del nulla.
Il bestiario di Quartu è molto ampio, ma non inedito.
Storie note, rispolverate alla vigilia della scadenza elettorale che a Quartu si augurano tutti sia doppia: quella per la Regione, che suscita appetiti, e quella per il Comune se si deciderà, alla fine, di mandare a casa Ruggeri, sindaco disastro.

Carlo Melis
Il professore (nel senso di insegnante in pensione di scuola media), over 60 ben portati, poca fortuna con le donne (detto, per l'insistenza con cui ci tentava, "mister braghetta") è afflitto da un problema esistenziale. Meglio stare a sinistra, a scaldare la sedia (ben retribuita) di presidente del Consiglio, giustificando così la tormentata diaspora dell'Udeur che lo ha portato nel gruppuscolo di Angelino Roych (ex barone della Dc nuorese, con passato vistoso ma tramontato, noto per grattarsi l'orecchio sinistro con la mano destra e viceversa) o ripassare a destra (da dove proviene) considerato che i bookmakers danno vincente il PdL Popolo delle Libertà, cosa del resto assolutamente prevedibile, per non dire scontata, dopo la scandalosa gestione Ruggeri, vuoto a perdere della politica locale.
Uomo di trasse politiche da piccolo cabotaggio, di accordi sotterranei, mascherati da un sorriso di insipienza, il nostro militava con Mariolino Floris nell'Udr (divenuto poi Uds). Come al solito, Mariolino, nonostante la lunga esperienza, continua a investire nelle persone sbagliate (elenco lunghissimo che non citiamo per questioni di spazio).
Così, dopo essere stato con l'Udr, si è spostato nell'Udeur, nella fase in cui Mastella amoreggiava col centrosinistra che l'ha vituperato e crocifisso. I gruppettari dell'ex Udeur hanno spuntato grosse prebende, tutte di marca urbanistica (materia che a Quartu vive di conturbanti suggestioni d'affari).
Melis è riuscito a farsi eleggere presidente del Consiglio comunale. Nel superbonus c'è l'assessore all'urbanistica. Mentre l'altro consigliere comunale del gruppo (un'iperbole chiamarlo così), Tonino Lobina, fa il presidente della Commissione urbanistica.
Se dovessero, come sembra molto probabile, cambiare sponda e ritornare a destra queste prebende tornerebbero al mittente; perdita secca che Carlo Melis non ha messo in conto.
A dimostrazione del suo funambolismo politico, il nostro rimarrebbe in sella sino all'ultimo momento (godrebbe così di indiscutibili vantaggi in termini economici, ma, soprattutto, di potere elettorale) saltando nell'ultimo giro di giostra sul carro del vincitore.
Decoro politico vorrebbe che la scelta avvenisse in anticipo. Ma sembra improbabile.
Tra le altre cose si dice che Melis ambirebbe ad una candidatura alle regionali, che starebbe contrattando con Forza Italia. La cosa fa storcere il muso ai forzisti in servizio permanente effettivo. Ma il nostro è rimasto al palo troppe volte per rinunciare a questa occasione. Sta di fatto che oggi copre le malefatte di Ruggeri.
La cittadinanza, al momento opportuno, gliene chiederà conto.
A noi che stia a destra o a sinistra non interessa. Ma deve decidersi per evitare di fare il signor Girella.

Mauro Contini
Consigliere provinciale di Forza Italia ed ex presidente del Consiglio provinciale di Cagliari.
Fondatore della lista Quartumiglio (quand'era in libera uscita da Forza Italia) noto per aver amoreggiato con Graziano Milia e per aver pugnalato alle spalle il sindaco Galantuomo (era tra i cospiratori che decisero di rimandarlo a casa).
Sedicente amico di Comincioli, il deus ex machina ed ex leader massimo del forzisti in Sardegna, che, dicono i bene informati, gliene dà una calda e una fredda. Avrebbe messo la sua candidatura a sindaco. Per surrogarla, Contini sarebbe andato a Roma, accompagnato da Mauro Pili, ex number one dello schieramento forzista. Comincioli avrebbe annuito. In uno di questi incontri (strettamente privati) sarebbe spunato il nome del coordinatore regionale,Cappellacci, uno che lavora molto nell’ombra (scuola vetero Dc) e poco alla luce del sole (le lamentele dei vice coordinatori lo confermano). In ogni caso è davvero singolare che si scelgano padrini a Roma per una scelta che viene contrabbandata come nata sul territorio. Sarebbe comunque la prima volta che Contini accetta una sfida vera, non essendo mai sceso in campo per una competizione diretta.
Non ha mai partecipato a un confronto elettorale nel quale valesse la preferenza individuale. Meglio ripararsi all'ombra del partito. Ciò fa credere che sia conscio dei propri limiti ed il suo giro sia limitato ad amici e parenti stretti.
Quanto alla candidatura, non sembra dare molto credito a chi ha mandato a casa Galantuomo per antipatia e rappresaglia personale, non per proposta politica.
Chi di spada ferisce, dice il prover bio…
Le posizioni spesso faziose rendono difficile indicarlo come il sindaco di tutti.

La lista degli aspiranti a sindaco registra anche il nome di

Mario Arrogalla Murgia
Ex Dc, ex Popolare (fischiatissimo al Palazzetto dello Sport di Cagliari nel 1993, quando celebrava le esequie dello scudo crociato. A furor di popolo gli fu impedito, dal popolo democristiano di prendere la parola. Un incubo che di notte ancora lo perseguita) ora in forza all'Udc, per un transito che sembrava di breve durata e che invece dura, soprattutto dopo le brevisioni di vittoria del centrodestra alle regionali.
Uomo di spessore politico, nel bene e nel male, sedotto dal potere e dalle amicizie altolocate, sempre in bilico (riesce a tenere molte porte aperte, contemporaneamente) ha un deficit di notorietà.
L'altra Quartu, quelle delle nuove generazioni, dei disincantati della politica alla ricerca di candidati poco compromessi o non lo conosce per nulla o non lo stima molto.
E' il caso che metta le carte in tavola, se questa è la sua intenzione e decida, finalmente, che cosa vuole fare da grande.
E, dulcis in fundo,

Lucio Torru.
Il nostro direttore gode di un momento di notorietà grazie anche alle campagne di controinformazione che restituiscono un ruolo ai cittadini senza voce in capitolo.
Torru è uomo di popolo, senza peli sulla lingua.
Le battaglie le fa sino in fondo per la soddisfazione di chi spera che la politica non abbia coperchi così pesanti da non poter essere sollevati.
Accusato da chi gli si oppone con arte deni gratoria (sarebbe ora di smetterla di attribuirgli qualche buccia di banana nella quale è scivolato più di trent'anni fa), ha esperienza amministrativa e idee chiare: interrompere definitivamente gli affari tra edilizia ed amministrazione che hanno condizionato la città e gettato fango sui cittadini onesti.
Torru, anche da consigliere, ha tentato di interrompere il filo doppio tra politica e alcuni imprenditori, che ha ammorbato l'aria. L'impunità di cui godono alcune persone, le complicità più o meno manifeste non possono essere l'asse portante della politica di via Porcu.
Ma non fa di tutte le erbe un fascio. Sostiene le imprese che danno occupazione e lavorano alla luce del sole, fuori da inneschi maleodoranti.
La politica, dice, non può mantenere filo diretto con l'economia.
Per Quartu è indispensabile, dice, costruire qualcosa di intelligente e poter contare sul voto popolare.

Il resto alla prossima puntata.

 
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