Puo un pollo, per quanto sultano,
fermare il progresso? Non c'e polemica nella domanda.
E' da oltre dieci anni che via Fiume non viene adeguata
alle esigenze della citta per la minacciosa (a questo
punto) presenza di questo pennuto il cui diritto
alla territorialita e ben superiore a quello dei
cittadini.
Siamo, per convinzione e non per partito preso,
tra i difensori dell'ambiente e della natura e riteniamo
che le zone umide di Cagliari siano un primato da
difendere; rappresentano un'importante risorsa.
Ma che ci vogliano decenni per risolvere un problema
importante del traffico e dei pedoni, ci sembra
davvero un non senso.
La sicurezza dei pennuti, evidentemente, e superiore
a quella dei bipedi implumi, come potrebbe essere
classificato il genere umano. Chi oggi percorre
la strada, corre il rischio, tutt'altro che aleatorio,
di farsi arrotare. Ai pennuti, giustamente, venono
riservati sottopassaggi per non rischiane. Questa
e la civilta, che non condividiamo.
Lo sfasciamento di un canneto (opera che aveva ricevuto
le necessarie autorizzazioni, a suon di bolli e
timbri) mette in pericolo un centro di nidificazione
delle gallinelle e del loro autorevole califfo?
Per carita, blocchiamo tutto. E' necessario bonificare
la zona da possibili (forse, probabili) ordigni
bellici del secondo conflitto mondiale, come dicono
le autorita militari? Per carita, fermiamo anche
quest'opera meritoria. Le poche centinaia di metri
quadri lacustri sottratti allo stagno sono un valore
assai superiore alla tranquillita dei cittadini.
E, al grido di dolore di ambientalisti veri e presunti
(perche molti di loro non distinguono il pollo sultano
da quello domestico, al quale, con grande entusiasmo,
tirano il collo), il mondo quartese si ferma. Il
caso di via Fiume (le quattro corsie, i marciapiedi
alberati, lo spartitraffico centrale per evitare
sorpassi incauti dopo nottate in discoteca o sulla
spiaggia) e emblematico. Oggi in Italica ci sono
movimenti d'opinione che rappresentano una casta
autorevolissima. E la politica l'asseconda, puntualmente.
Una casta che ottiene tutto, anche villa con zona
di rispetto a S'incantu, alle soglie di San Gregorio,
dove non paga affitto, ne luce, per ottenere la
quale non ha esitato a farsi raccomandare da Forza
Italia, ai tempi di Galantuomo sindaco. Perche la
casta col centrodestra non si sporca le mani, tranne
quando c'e da prendere. Il motivo e semplice: se
prendono e solo nell'interesse pubblico. Spiegatemi
come.
Ci fosse un'associazione ambientalista che si occupasse
dell'habitat dell'uomo, delle condizioni di sicurezza
delle strade, cittadine
ed extraurbane. Che protestasse per un'opera pubblica
bloccata da decenni a causa di un pennuto che sultaneggia
o di una pietra affiorante dal sottosuolo che si
pensa risalente a eta in cui l'uomo a stento camminava
eretto.
Tanto per dire, l'Italia e fatta di evidenti controsensi.
La storia di due pesi e due misure non e pura invenzione.
Citiamo, tanto per la cronaca, dei lavori bloccati
a Bologna per la costruzione di un supermercato
nell'ex fabbrica Hatu (preservativi e affini), trasferita
in zona industriale. Finche l'imprenditore era di
centrodestra, due pietre, affioranti la sottosuolo,
bloccarono l'iniziativa, nonostante l'offerta di
trasportare altrove, salvaguardandoli, quegli ignoti
cimeli. Quando l'imprenditore di centrodestra getto
la spugna e su quell'area si gettarono, come falco,
le Coop rosse, quel vincolo fu immediatamente rimosso.
Per ulteriori e illuminanti particolari suggeriamo
la lettura di Falce e carrello, un libro bianco
(o nero?) sulla grande distribuzione in Italia.
Nessuno dice di cementificare gli stagni, ci mancherebbe.
Ma sottrarre al pollo sultano qualche centinaio
di metri quadri (chiamatelo esproprio, se volete
dargli una dignita) non pensiamo porti allo sfacelo
degli equilibri dell'habitat naturale, tali da compromettere,
come dicono i naturalisti per non farsi capire,
l'ecosistema.
Un nido di un pennuto ritenuto raro (ma non a specie
di estinzione) ha questo potere, bloccare tutto.
Ma se a lasciare le penne, anziche il pollo sultano,
e un ciclista o un ragazzino che e andato a farsi
il bagno al Poetto, beh quel guaio rientra tra i
casi della vita ed e, statisticamente, ininfluente.
Quanto all'Ente parco, che ha preso posizione, se
capisse che il compendio in questione non deve essere
una mummificazione del territorio, ma dovrebbe costituire
occasione di sviluppo economico e di lavoro, non
solo per il direttore e per i suoi giannizzeri (altra
specie di pennuti, tutt'altro che rara), allora
si potrebbe cominciare a ragionare.
E forse, ogni tanto, anche il genere umano verrebbe
promosso al rango del pollo sultano.
P.S.: naturalmente alla vicenda non e estraneo il
sindaco Ruggeri, che ha fatto di tutto per ritardare
un'opera pubblica ereditata (tra le molte) dalla
precedente amministrazione con l'evidentemente intenzione
di fare difedere una fogna a cielo aperto, bloccando
la bonifica. Se un cittadino cade nella merda, del
resto, cambia poco. Anche Ruggeri sta dalla parte
del pollo sultano. D'altra non potevano esserci
dubbi, per affinita.