SETTE GIORNI LEGATO AL LETTO, MUORE
IL SINDACO SI DIMENTICA DI INFORMARE IL GIUDICE DI TUTELA

Agitazione psicomotoria. Una balla, giusto per togliere di mezzo quel pensionato - Giuseppe Casu, 60 anni - che cercava di mettere un freno alla poverta facendo saltuariamente (quando aveva qualcosa da vendere) l'ambulante di frutta e verdura al mercatino di piazza IV Novembre. Le foto di quella orribile mattina (orribile, per i fatti che vi spiegheremo) lo ritraggono "sereno e scherzoso" - come riferisce il cronista.
15 giugno 2006.
Il giorno prima, i vigili urbani (tra i quali l'ineffabile factotum del sindaco Ruggeri, quello che s'e preso l'arbitrio, violando la legge, di sequestrare il nostro giornale dalle edicole) avevano notificato al poveretto una contravvenzione di cinquemila euro, una somma che il signor Casu metteva insieme press'a poco in un anno di lavoro, "per vendita senza licenza di frutta e verdura in strada".
Girate per le vie delle nostre citta e dei nostri paesi e chiedete quanti siano i venditori dei prodotti della terra ad avere regolare licenza.
Ma il sindaco Ruggeri non transige. Vuole la legalita. Proprio lui che, in circostanze imbarazzanti per se e per la sua giunta, chiude un occhio, anzi, tutti e due. Proprio lui che ha violato il codice etico sottraendo aree abitative, che ha tenuto (e continua a tenere) in giunta assessori colpevoli di abusi edilizi, che viola allegramente la legge della liberta di stampa. Eccetera, eccetera.
Proprio lui.
Manca i vigili urbani a perseguitare un poveraccio.
Altri cinquemila euro di multa il giorno appresso: quel maledetto 15 giugno. Sempre per lo stesso motivo.
Il signor Casu sa che il sindaco ce l'ha con lui, in nome di quella correttezza che non c'e per altre cose nell'amministrazione di via Porcu.
Si arrabbia, com'e naturale per tale accanimento. Andassero i vigili, che hanno avvisato i carabinieri perche, evidentemente, reputano il soggetto "socialmente pericoloso", a controllare gli altri ambulanti anziche perseguitarlo, in maniera cosi plateale.
Hanno fatto arrivare anche un ambulanza, per portare via quel poveretto, che viene afferrato, di fronte a molti passanti, spintonato (cade a terra), immobilizzato e ammanettato, come se fosse il rapinatore d'una banca appena uscito col malloppo e con le mani insanguinate da qualche nequizia.
Punizione esemplare. Per futura memoria di altri ambulanti che ogni giorno si procurano cosi pranzo e (qualche volta) cena.
Un abuso, certamente; una violenza gratuita nei confronti di una persona non violenta, sola, indifesa, che non poteva nuocere a nessuno.
La pastetta e stata confezionata per benino.
Il signor Casu ha bisogno di gun trattamento sanitario obbligatorio", che e il modo piu spietato di affrontare il problema (sanitario), applicabile solo quando la malattia determina condizioni indispensabili per salvaguardare l'incolumita del paziente e di terzi.
Pura follia.
Il sindaco Ruggeri dispone il ricovero con ordinanza, ma si dimentica di comunicare al giudice tutelare entro le 48 ore il provvedimento, come la legge prescrive. Perche nella prescrizione c'e un etica da salvaguardare, nell'interesse del malato. La "ratio" e quella di accertare, entro un periodo di tempo definito, se le conseguenze della diagnosi e le misure di contenzione che ad essa seguano siano o no motivate.
Ruggeri-Raggiro manda la comunicazione cinque giorni dopo (il 20 giugno).
Il signor Casu, persona pacifica, vittima sacrificale del sindaco, muore dopo sette giorni passati al letto, legato mani e piedi, impossibilitato a compiete alcun movimento, portato alla disperazione, costretto all'agghiacciante solitudine nel reparto di psichiatria di Is Mirrionis.
Il primario del reparto, Giampaolo Turri, e stato rinviato a giudizio per omicidio colposo e la psichiatra Maria Cantone ha avuto la stessa sorte.
Ma il signor Casu morto e e morto resta. La giustizia non allevia il dolore dei familiari e la responsabilita oggettiva del sindaco Ruggeri, il qualec
Il quale e anche medico; si e fatto fotografare il giorno del giuramento d'Ippocrate, quando ha giurato di attenersi alla rigida deontologia professionale, che, prima di tutto, deve difendere il malato, i suoi di- ritti, il suo valore umano e sociale.
Per il sindaco Ruggeri il signor Casu non aveva alcun valore sociale, nessuna rilevanza civile. Era un povero diavolo.
Il fatto piu sconcertante e proprio questo, che un medico non compia quegli atti di legge che si ispirano alla clemenza terapeutica, se non strettamente necessaria. La saggezza (di cui il sindaco di certo non dispone) insegna che, nel dubbio, l'autorita costituita deve essere dalla parte del piu debole. Non esistono, in medicina, provvedimenti liquidatori che danneggiano il malato, al quale nessuno ha letto la carta dei diritti e poco conta che gliela leggano oggi.
Ruggeri ha un'enorme responsabilita morale in questa vicenda. La sua negligenza nel comunicare al giudice tutelare il provvedimento di estrema gravita adottato, puo aver contribuito a causare la more dell'uomo, sul cui decorso terapeutico e clinico anche i familiari sono stati tenuti all'oscuro di tutto.
Nei giorni scorsi "Liberazione", organo nazionale del Prc, ha riaperto il caso, che, d'ora in avanti, avra strascichi giudiziari per i medici: e per il sindaco?
Ma c'e un'altra verita nascosta tra le pieghe del drammatico caso.
Riguarda i "sistemi" amministrativi di un sindaco che punisce i deboli e premia i forti; di un sindaco inetto, che compie arbitri di varia natura e non trova mai una forza politica della sua maggioranza disposta a piazzargli un calcio nel culo ed a farlo saltare da via Porcu.
Non crediamo che questa operazione di pulizia effettuata con gli stessi sistemi dei gorillas sudamericani sia stata condivisa dagli altri ambulanti. Forse, a qualcuno di essi, l'idea di un concorrente in meno avra fatto piacere. Ma alla maggior parte crediamo di no. E non sappiamo se, e a che titolo, si sia deciso di accerchiare, ammanettare e portare via come fosse il peggiore delinquente un uomo che viveva di questo e di pochissime altre cose.
Ruggeri si guardi allo specchio. Difende cosi i deboli?
C'e un altro misterioso e, insieme, incredibile capitolo nella vicenda. La scomparsa di alcuni pezzi anatomici del povero Casu, utili a stabilire la causa della morte. Una sparizione che fa crescere i dubbi su un accanimento terapeutico che la stessa Asl 8 definisce "inaccettabile", e aggiunge "sotto il profilo clinico, oltre che etico". Situazione che e stata aggravata dal "prolungato trattamento" causa della "assenza di tentativi finalizzati alla sua interruzione" (cioe l'intervento tempestivo del giudice tutelare, che la ritardata comunicazione del sindaco-medico non ha consentito).
Altro aspetto emerge da una serie di testimonianze. Il signor Casu e un a persona fragile, provata dagli eventi della vita. Definito vulnerabile. Tutti lo sapevano. Anche i servizi sociali. Nessuno e mai intervenuto per aiutarlo a trovare quella serenita che affiorava di tanto in tanto, quando il sorriso si affacciava sul suo volto.
Lo prendiamo come esempio di un'amministrazione che volta le spalle a chi ha bisogno non solo del modesto reddito d'ambulante da aggiungere alla modestissima pensione, ma del conforto delle istituzioni. Non sentendosi perseguitato dal Comune. Vigili urbani (divenuti sceriffi) compresi.
Ora chi ha sbagliato paghi. Per quel senso di civilta che altrimenti rovescia le istituzioni nel collettore fognario. Senza depurazione.

 
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