Manifestiamo al sindaco Ruggeri
tutta la nostra solidarieta. Parce sepultos (risparmia
i morti) recita una massima latina. E Ferrucci a
Maramaldo: Tu ammazzi un uomo morto. Che senso ha?
Il sindaco di Quartu e morto e sepolto, da tempo.
Solo che nessuno glielo ha detto. Ma non fa che
collezionare brutte figure, incredibili autogol.
Ora ci voleva anche la campagna sulla segreteria
del Partito democratico a farlo scivolare sulla
buccia di banana dei Meloni, padre e figlio, Igino
& Marco. Record di impopolarita all'interno
della sua maggioranza e il pensiero unico di come
levarselo di torno.
La citta soffre di una instabilita politica che
e ormai una patologia conclamata. Litigi e accuse.
La cronaca dei quotidiani e un refrain. Per questo
gli manifestiamo la nostra solidarieta. A patto
che se ne vada, che ammetta la propria inadeguatezza,
politica ed umana e ritorni alla professione. O
forse no ?
Alcuni nodi stanno arrivando al pettine. Dovra renderne
conto. Ed ecco allora che rispuntano le menzogne,
i suoi comportamenti tutt'altro che trasparenti.
Si cerca, con interventi patetici ed equilibrismi
mozzafiato, di evitare il redde rationem, rimescolando
le carte, nell'intento di lasciare i sospeso questioni
prima di tutto morali, nelle quali Ruggeri si e
abbondantemente compromesso.
Siamo stati i primi a smascheralo e a denunciare
all'opinione pubblica le sue malefatte. Siamo i
primi a tendergli una mano, purche vada via, col
suo degno compagno di merendine, il dottor Meloni.
Cominciamo dall'affaire di Tonio Pani, assessore
Ds che ha costruito abusivamente una villetta tirando
su, a tempo di record, i muri di un mascone, in
localita Terra Mala. E' sconcertante come certa
stampa di regime cerchi di assolvere moralmente
un personaggio da prendere con le pinze, facendo
passare la sua rinuncia ad opporsi all'abbattimento
dell'immobile come un atto di remissivita, in funzione
della sua carica assessoriale (assessore al nulla,
si dira. Ma questo e un altro argomento). Infatti,
dice quel giornale, l'assessore puo ricorrere alla
sanatoria sugli abusi edilizi, l'ormai famoso condono
Berlusconi. Presenta i documenti e trattiene il
fiato. Ma a meta luglio scopre che la sanatoria
e stata respinta. A questo punto - e sempre la cosiddetta
giornalista che scrive - getta la spugna per evitare
strumentalizzazioni politiche.
Che vergogna far passare per una rinuncia un diritto
che non esiste.
Tonio Pani non aveva alcun diritto di invocare il
condono, avendo realizzato l'abuso edilizio in tempi
successivi al tempo limite indicato dal provvedimento
del governo (marzo 2003). Lo abbiamo ampiamente
documentato pubblicando i rilievi aerofotogrammetrici,
che fanno fede. -
E' la connivenza di Ruggeri, prima di tutto morale
e politica, ad aver sporcato un episodio che avrebbe
dovuto avere una diversa conclusione e che si e
trascinato due anni. Il sindaco si e tenuto in giunta
un assessore che non era in regola con le regole
della municipalita, tollerando una situazione che
avrebbe fatto arrossire qualunque politico onesto.
L'ufficio tecnico comunale non poteva fare altrimenti.
Ora Tonio Pani spieghi che cosa vuole evitare di
strumentalizzare, con quel fare da povero cristo
con la faccia tosta che ha preso in giro la citta
e quei cittadini che, di fronte ad abusi del genere,
si sono visti applicare senza complimenti, la legge
del taglione.
A noi non fa piacere che Pani perda, insieme alla
faccia, anche la casa. Non fa piacere neppure essere
amministrati da una persona che ricorre a comportamenti
fuorilegge pur di risolvere i problemi personali.
Da persone del genere non ci sentiamo in alcun modo
garantiti.
Ora attendiamo che, in un sussulto di dignita, rassegni
le dimissioni da assessore. O, in caso di resistenza,
che Ruggeri lo cacci via. Per evitare che la sua
giunta sia etichettata da lestofanti.