Le foto (dei lettori) che
pubblichiamo illustrano una situazione paradossale:
la stradina di "Su Pau" che porta al mare
e stata ostruita da due grossi blocchi di cemento.
Lo scopo e di vietare il transito delle auto. Siamo
perplessi sulla legittimita del provvedimento: le
strade di penetrazione hanno, di solito, servitu
di passaggio. Per giunta, a giudicare dalle targhe
stradali (foto in basso), si tratterebbe di zona
soggetta a usi civili. Via Capo Boi e via Capo Carbonara,
fantasia a parte, ci sembrano codificate come strade
di zona abitata. Chiederemo se vi sono i numeri
civici e se chi vi abita paga le tasse comunali.
Insomma, se sono cittadini a pieno titolo.
Se cosi fosse, sarebbe davvero singolare che un
giorno di luglio, di punto in bianco, proprio mentre
si avvia la stagione turistica, qualcuno decida
di porre quel rudimentale divieto d'accesso, costringendo
eventuali bagnanti a fare a piedi il tratto di strada
per arrivare al mare. Noi siamo personalmente contrari
a fare arrivare le auto sull'arenile; ma la disciplina
va fatta con criteri diversi, non con un grosso
blocco di cemento.
Chi ci scrive lamentandosi, ricorda che in passato
l'ostruzione della stradina non esisteva. Presumiamo
che la decisione sia stata presa dall'amministrazione
comunale, che ha competenza in materia. C'e anche
qui lo zampino di Ruggeri?
Altra e piu generale considerazione riguarda l'abbandono
di una zona rurale che potrebbe avere dignita anche
sotto il profilo turistico. Quel che avviene a Flumini,
del resto, e risaputo e la voglia degli abitanti
di affrancarsi da una dannosa dipendenza amministrativa
e stata spesso manifestata. Che senso ha, infatti,
indicare il nome di una via in mezzo alle sterpaglie,
in un degrado completo.
Giriamo le proteste al Comune, nella speranza che
risponda e spieghi che ruolo ha in mente per una
zona importante, anche sotto il profilo naturalistico,
come Flumini. Rovi ed erbacce non sono il massimo
dell'ambizione!