Misteri della fede / I vizi privati e le pubbliche virtu del non molto reverendo
QUEI SOSPIRI GAUDIOSI DELLA CANONICA

Le corna - comunque arrivino - danno fastidio. Anche se la morale comune sembra essere, a riguardo, sempre piu indulgente e alcuni tabu sono caduti, sentire un persistente prurito alla fronte non fa piacere. Ancora piu fastidio danno corna nate in sacristia per l'iniziativa di un prete che, confessa oggi, confessa domani, mette in piedi una relazione con una parrocchiana, sino all'altro ieri madre e moglie irreprensibile, una donna tutta casa e chiesa, si direbbe e oggi casa, chiesa e casino. Per carita, nessuna infamia. La signora in questione non frequenta bordelli, ma avrebbe perso, tra una giaculatoria e l'altra, la virtu della fedelta coniugale.
Capita. La provincia, del resto, e un covo di maldicenze. A certi pettegolezzi bisogna fare la tara: ma questa volta a riferirci la notizia non e la comare, ne l'amica impertinente. Non si tratta di un gossip di persone annoiate. E' il marito che ci telefona in redazione per manifestare il proprio disappunto, apostrofando la moglie (peraltro in sua presenza, a interpretare i mugolii della peccatrice) con termini da caserma.
La donna stravedeva per il prete ed ogni momento libero che aveva, scappava da lui. Il marito pensava si trattasse di un raptus di misticismo e non faceva obiezioni. Poi s'e accorto (colpa del solito Sms?) che, in quegli incontri, non si parlava di Vangelo. Colta (pare) quasi sul fatto, la donna si e difesa dicendo che seguiva una particolare catechesi, nella quale don *** parlava di misteri, Evidentemente gaudiosi. In realta il mistero c'entra. Il sacerdote non e un bell'uomo, della serie "Uccelli di rovo"; al contrario e attempato e senza peso; la sua affabulazione e discretamente noiosa. Ma, evidentemente, piace. Non sappiamo se questa sia la prima tentazione alla quale non ha saputo opporsi, come i santi della Chiesa, con un categorico "vade retro". Pensiamo che non sia recidivo (ma chi lo puo dire?); ma la malizia con cui avrebbe attratto la consorte di un parrocchiano (che in chiesa si vede poco. Peggio per lui) nel cunicolo del piacere e degna di un film di Sampieri. Qualche battuta, comunque, circolava. Non sappiamo se per i sospiri e gli affanni che giungevano dalla canonica o per i sorrisi compiaciuti con cui la signora lasciava - in pace nello spirito e, probabilmente, nel corpo - la casa di Dio.
Non siamo bacchettoni e ci rendiamo conto che anche gli ordini religiosi sono alle prese con un dilemma tutt'altro che semplice: castita o no? Qualcuno e ligio alle disposizioni del Vaticano, qualche altro molla gli ormeggi e se capita l'occasione, si lascia andare. "Non siamo di legno", commentava il segretario di Stato americano Kissinger presentando in nota spese anche la spesa di incontri galanti in albergo. Lui non aveva vincoli monastici o sacerdotali. Ma anche il nostro don *** "non e di legno"; la carne e debole, eccetera eccetera.Se la storia e vera (com'e probabile che sia, se non altro per l'autenticita della fonte) la chiesa di Quartu dovra interrogarsi. Noi, non per far torto al marito pruriginoso in fronte, non ci scandalizziamo. Preferiamo un prete amante delle parrocchiane ad un prete pedofilo, di cui la cronaca e abbastanza ricca di esempi. Anche la Chiesa, del resto, persegue la strada delle virtu pubbliche e dei vizi privati.
Chissa come parlera bene, quel prete, dal pulpitoc

 
 
 
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