Basta leggere i quotidiani
sardi per capire che Ruggeri non e un sindaco gradito.
Se resta sulla poltrona di primo cittadino e soltanto
per la sua ostinazione e per una buona dose di faccia
tosta. Le cose non gliele mandano a dire. Alcune
sue decisioni, politico-amministrative, sono fortemente
contestate dai partiti della coalizione, mentre
alcuni amici si defilano. A sostenerlo resterebbe
solo parte della Margherita, ma per onor di firma.
Il bilancio di un anno e mezzo di gestione e fallimentare.
I Ds insistono: il centrosinistra rischia di meno
mandandolo a casa. L'opposizione lo considera un
buon investimento: per se, non per la citta. Di
Ruggeri abbiamo parlato spesso - e non proprio in
termini entusiastici - in questi mesi; lui, il sindaco,
gradisce poco i nostri giudizi, al punto da commettere
qualche grossolana sciocchezza (come il "sequestro"
di "Quartu sera" dai punti vendita: abuso
per il quale dovra vedersela con la giustizia).
Il dottor Ruggeri e, evidentemente, un istintivo
convinto di fare e disfare. In realta e un sindaco
mal riuscito.
Se avesse accolto il nostro invito e avesse fatto
le valige, ora non saremmo qui a raccontare un nuovo
capitolo della storia, tirando in ballo anche alcuni
atteggiamenti personali che avremmo preferito lasciare
da parte. Ma non e ammissibile che l'irreprensibile
Ruggeri continui a barcamenarsi tra vizi privati
e (presunte) pubbliche virtu.
Gli abbiamo detto, tempo fa, che un sindaco come
si deve, rispettoso della vita amministrativa e
contrario agli abusi, non avrebbe mantenuto in giunta
un assessore che, al posto di un vascone interrato,
in localita Marcolino, aveva costruito una villetta.
Un grave abuso, che la denuncia fatta da "Quartu
sera" non e servita a rimuovere. Tonio Pani,
l'assessore in questione, si e tenuto la costruzione
(in attesa di demolizione) ed e rimasto al suo posto
aprendo una ferita nella vita amministrativa della
citta. Con che faccia Ruggeri si trasforma in censore
e moralista se a commettere analogo reato e un povero
diavolo qualunque, spinto all'abuso magari dalla
necessita? Abbiamo sostenuto, a piu riprese, che
la connivenza alimentava il mercato dell'illecito
instaurando nei cittadini la convinzione che gli
abusi sono possibili; basta mettersi d'accordo.
Che senso ha sottostare al regolamento edilizio,
alle lunghe procedure burocratiche, ai bolli e ai
pareri se non sembra indispensabile ottenere la
licenza per costruire? Il mattone selvaggio e una
piaga che abbiamo messo a nudo. Il rischio che la
disinvoltura con cui si delinque alimenti un mercato
parallelo, fatto di favori, e una denuncia che merita
ulteriore riflessione. Ruggeri se ne frega; l'assessore
Pani (le cui dimissioni ventilate servono solo a
calmare la protesta dei benpensanti) resta al suo
posto. Ruggeri-Pani e la sintesi di questa amministrazione
dove i musi lunghi crescono e i consensi calano.
Secondo argomento. L'incarico di city manager a
Iginio Meloni, l'uomo per il quale Ruggeri ha spremuto
le casse comunali, stabilendo un compenso superiore
al dovuto e (dicono i maligni) aumentando l'Ici
per trovare i soldi necessari. Meloni (esponente
di spicco della vecchia DC, rimasto in sella miracolosamente
nonostante varie traversie) costa molto per fornire
una consulenza di cui, dicono candidamente i partiti
di sinistra, non si vede il bisogno. Col linguaggio
politichese, la sinistra sostiene che il no a Meloni
non e per l'uomo (la solita marchetta degli addii:
di riconosciuta competenza professionale), ma perche
il Comune di Quartu di un consulente del genere
non se fa niente. Come dire che (marchetta a parte)
sono soldi buttati. La presenza di Iginio Meloni
e uno dei tre buchi neri che la maggioranza deve
affrontare e valutare (insieme alla privatizzazione
di alcuni servizi e al ruolo dei partiti nelle scelte
dell'amministrazione). Ruggeri punta i piedi. A
Meloni e legato da una vecchia amicizia, ampiamente
documentata (dai tempi, ormai lontani, dell'azienda
sanitaria, eccetera, eccetera). E poi avere un guardaspalle
di collaudata fiducia non puo che rassicurarlo.
Anche se il prezzo lo pagano (profumatamente) i
quartesi.
La sinistra ha capito che, con questo andazzo, si
va tutti a casa e vuole mettere un freno. Nei prossimi
giorni ci dovra essere un "redde rationem".
Qualcuno dovra pagare. Rientra, anche questo, nelle
tradizioni popolari della politica. Ma il rischio
di un giudizio fallimentare che accomuni tutti i
partiti della coalizione met-te sul chi va la i
partiti che da qual-che mese mordono il freno. Ds
e Rifondazione piu degli altri.
Ruggeri se la ride. Si dichiara soddisfatto di Meloni
(e come potrebbe essere altrimenti. Spieghi ai cittadini
l'utilita di quest'uomo di potere) e prevede di
tenere sotto scacco i Ds con la solita minaccia
che la gravita dei proble-mi di Quartu (quei problemi
che in un anno e mezzo di vita amministrativa ha
acuito, non allentato) impone alla coalizione d'essere
unita. Parla di senso di responsabilita (degli altri,
non del proprio, come e facile rilevare ed ampiamente
documentabile). Siamo allibiti.
Conviene, intanto, ridiscutere sul bon ton di questo
amministratore disinvolto, che sequestra (scambiando
i vigili urbani per la polizia segreta di Beria)
un periodico colpevole di aver additato agli elettori
di Quartu le sue malefatte. In attesa di processo,
ritorniamo su un altro nervo scoperto, quello dei
lotti di Costa Bentu.
Ri-precisiamo: noi non sappiamo se le procedure
sono state corrette sino in fondo ne conosciamo
i reconditi motivi per cui (ad esempio) la licenza
sia stata richiesta dalla suocera di Ruggeri e poi
girata alla moglie. Consentiteci di sospettare che
non si volesse dare nell'occhio. Di quell'operazione,
dicemmo, non abbiamo condiviso il buon gusto. Non
puo, il sindaco, o la moglie (in regime di comunione
di beni) accaparrarsi aree che sono state date,
previo un bando dai connotati ben precisi ad indicare
tale finalita, a favore dellfedilizia economica
e popolare. Un bando, il cui requisito di fondo
era (ovviamente) il non possesso di altre abitazioni
o di altre aree fabbricabili. In caso contrario
si alimenterebbe un secondo mercato, di sapore speculativo.Chiediamo
conto a Ruggeri di questo fatto qualora, ossequioso
della trasparenza come ha sempre sbandierato a destra
e a manca, ci conceda lfonore di una risposta (corretta.
Finora, l'unica risposta e stata il sequestro del
nostro periodico). Una serie di operazioni immobiliari
(notai Galdiero e Floris) di-mostrano che il sindaco
era proprietario di immobili. Di averli ac-quistati
(in tempi trascorsi) e rivenduti. Era attivo, sul
piano immobiliare, il nostro. Di questa sua propensione
agli affari ci eravamo accorti. Vuoi vedere che
anche l'acquisto del secondo lotto di Costa Bentu
rientra in questa spiccata vocazione? Altra domanda
abbastanza scontata: vuoi vedere che al momento
dell'assegnazione del primo lotto non era nullatenente?
Non diciamo niente, ma insistiamo sul fatto che
la vivacita di mercato non si addice a chi, da sindaco,
detta regole sull'edilizia privata. E' anche qui
che si misura i vizi privati e le pubbliche virtu.
Insisteremo. Se Ruggeri non capisce, lo spiegheremo
meglio. La prossima volta.