Lfinarrestabile declino di un politico vissuto all'ombra della vecchia scuola DC che difende il potere
ARROGALLA, BOIA CHI MOLLA
di Lucio Torru

Arrogalla 'e mattoni, noto Mezzobusto, e sdegnato per l'articolo che gli abbiamo dedicato. Sbaglia. Se non facciamo noi, chi si ricorda di lui? Un politico della sua altezza dovrebbe essere fedele al motto: bene o male, purche se ne parli. Il fatto e che la storia di Maria Farranca, delle ciliegie di Burcei, eccetera, lo hanno infastidito al punto che ci aspettiamo da un momento all'altro l'ennesima querela.
Ma cosa dire di questo politico che ha sempre gestito il potere con quella venuzza d'arroganza che fa sentire le persone potenti? Arrogalla, esponente della vecchia maggioranza del centrodestra, ha coltivato assiduamente l'abitudine di fare e disfare, per se e per conto del suo partito, dentro e fuori l'amministrazione. Fare e non dire, secondo la scuola Dc. E, nel caso,smentire. Non e, come dire?, un personaggio facile. Non si accorto, infatti, che i tempi cambiano e che i vecchi arnesi della politica non servono piu. Arrogalla sa bene che siamo al corrente di alcune manovre condotte con la spregiudicatezza di una volta. Ad esempio quell'operazione da calcio mercato su un consigliere per farlo approdare dalla propria parte politica. Ero presente al sorteggio della commissione del concorso decisiva per la sistemazione della moglie di un consigliere comunale. Se non e giusto rivangare il passato, lasciamolo li per memoria; ma non facciamo conto d'avere le mani pulite piu di altri. Nella lunga e variopinta militanza, Arrogalla ha avuto momenti di euforia e momenti dfinevitabile calo. Poi e iniziato un declino al quale ha tenacemente cercato d'opporsi contando su amici potenti e sull'incarico di direttore di Tecnocasic (incarico, peraltro, ottenuto senza aver mai fatto parte dell'amministrazione pubblica; procedura abbastanza insolita). Tutto cio per dire che Arrogalla e figlio della politica e della politica ha preso i vizi. Avendo al suo attivo qualche operazione di parentopoli, non puo certo scandalizzarsi del fatto che se ne parli. Se il paternalismo e una virtu, Arrogalla e un uomo molto virtuoso. Questo protagonista di una stagione ormai al declino, ora rialza la testa e chiede spazio per una nuova avventura. Ma sarebbe un rischio. L'opinione pubblica lo giudica con freddezza e ritiene infondate le sue aspirazioni (ad esempio quella di essere l'uomo di punta del centrodestra alle prossime elezioni comunali). Noi, che siamo per natura piu generosi, pensiamo che sia a rischio di sonora sconfitta: i suoi metodi di potere non sono condivisibili e se intendiamo dare alla politica nuovi valori non abbiamo bisogno, appunto, di arrogalla.
Usa regole non scritte secondo le circostanze, convinto che per gli amici le regole "si interpretano", ai nemici "si applicano". In buona sostanza, politicamente e in agonia; ma non molla.
Tutto questo diciamo perche si decida a rispondere. Troppo facile, per un politico, rifugiarsi nella querela. Ma se non dovesse risponderci, in casi sono due: o sa di non poterlo fare con argomenti convincenti o, se ha gli argomenti convincenti, sa che non sarebbe creduto.
Il che e ancora peggio.

 
 
 
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