Arrogalla 'e mattoni, noto
Mezzobusto, e sdegnato per l'articolo che gli abbiamo
dedicato. Sbaglia. Se non facciamo noi, chi si ricorda
di lui? Un politico della sua altezza dovrebbe essere
fedele al motto: bene o male, purche se ne parli.
Il fatto e che la storia di Maria Farranca, delle
ciliegie di Burcei, eccetera, lo hanno infastidito
al punto che ci aspettiamo da un momento all'altro
l'ennesima querela.
Ma cosa dire di questo politico che ha sempre gestito
il potere con quella venuzza d'arroganza che fa
sentire le persone potenti? Arrogalla, esponente
della vecchia maggioranza del centrodestra, ha coltivato
assiduamente l'abitudine di fare e disfare, per
se e per conto del suo partito, dentro e fuori l'amministrazione.
Fare e non dire, secondo la scuola Dc. E, nel caso,smentire.
Non e, come dire?, un personaggio facile. Non si
accorto, infatti, che i tempi cambiano e che i vecchi
arnesi della politica non servono piu. Arrogalla
sa bene che siamo al corrente di alcune manovre
condotte con la spregiudicatezza di una volta. Ad
esempio quell'operazione da calcio mercato su un
consigliere per farlo approdare dalla propria parte
politica. Ero presente al sorteggio della commissione
del concorso decisiva per la sistemazione della
moglie di un consigliere comunale. Se non e giusto
rivangare il passato, lasciamolo li per memoria;
ma non facciamo conto d'avere le mani pulite piu
di altri. Nella lunga e variopinta militanza, Arrogalla
ha avuto momenti di euforia e momenti dfinevitabile
calo. Poi e iniziato un declino al quale ha tenacemente
cercato d'opporsi contando su amici potenti e sull'incarico
di direttore di Tecnocasic (incarico, peraltro,
ottenuto senza aver mai fatto parte dell'amministrazione
pubblica; procedura abbastanza insolita). Tutto
cio per dire che Arrogalla e figlio della politica
e della politica ha preso i vizi. Avendo al suo
attivo qualche operazione di parentopoli, non puo
certo scandalizzarsi del fatto che se ne parli.
Se il paternalismo e una virtu, Arrogalla e un uomo
molto virtuoso. Questo protagonista di una stagione
ormai al declino, ora rialza la testa e chiede spazio
per una nuova avventura. Ma sarebbe un rischio.
L'opinione pubblica lo giudica con freddezza e ritiene
infondate le sue aspirazioni (ad esempio quella
di essere l'uomo di punta del centrodestra alle
prossime elezioni comunali). Noi, che siamo per
natura piu generosi, pensiamo che sia a rischio
di sonora sconfitta: i suoi metodi di potere non
sono condivisibili e se intendiamo dare alla politica
nuovi valori non abbiamo bisogno, appunto, di arrogalla.
Usa regole non scritte secondo le circostanze, convinto
che per gli amici le regole "si interpretano",
ai nemici "si applicano". In buona sostanza,
politicamente e in agonia; ma non molla.
Tutto questo diciamo perche si decida a rispondere.
Troppo facile, per un politico, rifugiarsi nella
querela. Ma se non dovesse risponderci, in casi
sono due: o sa di non poterlo fare con argomenti
convincenti o, se ha gli argomenti convincenti,
sa che non sarebbe creduto.
Il che e ancora peggio.