Comune in bolletta. Non c'e
una lira e cresce la pressione fiscale sui cittadini.
Si avverte il malumore, basta parlare con la gente.
E aumenta l'Ici. Pagano salate anche le aree extraurbane
inserite nei piano di sviluppo ed ora sottoposte
ai vincoli della legge regionale. Aree che, se ieri
avevano prospettive di prendere valore, ora sono
sub judice. E se ieri l'Ici si pagava sul presunto
valore immobiliare solo a convenzione firmata e
possibilita di edificare, oggi si paga subito. Il
Comune in bolletta non puo aspettare.
Un salasso per molti cittadini, che dovranno pagare
cartelle salatissime dell'ordine di varie decine
di migliaia di euro. Non e un luogo comune affermare
che molti non sanno dove prendere i soldi. Anche
perche la legge Soru ha congelato il valore delle
aree e lo ha fatto precipitare. Da aree destinate
all'urbanistica si sono trasformate in aree destinate,
tutto al piu, all'agricoltura.
Ed e proprio questo il motivo, la mancanza di certezza,
che rende quegli oneri due volte insopportabili.
Pagare? Non pagare? Chi paga rivedra i soldi o sara
la solita storia del: grazie e buonanotte? Bisogna
decidere se criteri, che ieri sembravano giustificabili
(a convenzione attivata), oggi, con l'urbanistica
a soqquadro, hanno la stessa
valenza o non si configurino, invece, in abuso nei
confronti dei cittadini, spremuti come limoni.
E se non si paga? E' atto di disobbedienza civile
o di legittima difesa?
Certo e che le finanze comunali sono allo stremo.
E la giunta Ruggeri ha deciso l'inasprimento. Aliquote
in crescita con la giustificazione che la Finanziaria
del governo Prodi sta tagliando i viveri agli enti
locali. Per vivere, bisogna arrangiarsi.
Ma i soldi, il sindaco Ruggeri, dove li mette?
Proviamo a immaginarlo. Non tutti in spese necessarie.
Ad esempio in onerose consulenze e onerosi incarichi.
In altra parte parliamo delle sorelle Farranca da
Burcei. Qui riferiamo delle convenzione, intuitu
personae del sindaco, in qualita di direttore generale
al dott. Iginio Meloni. Sempre lui.
Con deliberazione di giunta numero 6 del 16 giugno
2005 (uno dei primissimi atti della nuova amministrazione.
Evidentemente Ruggeri aveva fretta), "verificate
- e scritto - le difficolta organizzative del Comune
rispetto agli obiettivi politico-progranmmatici
della giunta" (ma come? Neanche eletto e gia
il sindaco ammette "difficolta organizzative".
Poi, magari, minaccia querela se tutto cio sembrerebbe
indicare una corsia preferenziale).
L'intuitu personae, formula latina d'antica giurisprudenza,
sta per dire che l'incarico se l'e inventato il
sindaco. Per intuitu. Ci perdoni, il dottor Ruggeri,
se pubblicamente affermiamo che, considerati i risultati,
d'intuito ne ha avuto poco. Le difficolta organizzative
resta.
Eccome!
Quel che sorprende, in questa stagione di carestia
che induce il Comune a tartassare i cittadini, e
l'entita del compenso: 116.656 euro. Una somma decisamente
elevata per un incarico che finora ha lasciato poche
tracce nell'amministrazione. Una somma, peraltro,
che viola il comma 3 dell'articolo 101 dello Statuto,
che cosi recita: "Il direttore generale riceve
una retribuzione lorda omnicomprensiva non inferiore
a quella prevista per i dirigenti del Comune e comunque
non superiore a questa, aumentata del 50 per cento".
La retribuzione piu alta dei dirigenti e di 59mila
euro; il 50 per cento in piu fa 29.636 euro; il
totale, gia cospicuo, 88.910. Il munifico Comune,
in bolletta, mette sul piatto altri 24.855 euro.
A titolo, supponiamo, di cadeau. Detto alla francese
infastidisce meno. Ma trattasi, supponiamo, di regalo.
Come spiegare ai cittadini la poverta del Comune
e la necessita di fare cassa? Ci provi, il sindaco
Ruggeri, indossando mutande di bandone.