Ci scusera Iginio Meloni se
ci occupiamo ancora di lui, ma Moggiopoli ci ha
fatto pensare a lui. Da piu di vent'anni governa
fatti e misfatti della sanita. Uomo forte di Pinuccio
Serra e della DC e rimasto in sella anche quando
e cambiato il clima politico. Un esempio di longevita
e da manuale di sopravvivenza, anche in situazioni
particolarmente ostili.
Lui sa che noi, un po' per diletto e un po' per
necessita, lo abbiamo seguito in questo lungo viaggio.
Non si muoveva foglia, nella sanita cagliaritana,
che lui non volesse. E non solo. Ha sempre esercitato
il potere con la disinvoltura di chi sa d' avere
le spalle coperte, con un pizzico di arroganza.
Gli riconosciamo, in questo senso, grande spirito
di iniziativa.
Che cosa c'entra Moggi?
A nostro parere Meloni gli rassomiglia. Ha fatto
il bello ed il cattivo tempo. Uomo che preferiva
l'ombra alla luce del sole, i ruoli defilati a quelli
di protagonista s'e intrufolato dappertutto nella
vita cagliaritana, comunita ecclesiali, societa
sportive, partito e, soprattutto, sanita.
Un Andreotti senza gobba, ma con lo stesso enigmatico
sorriso, il movimento delle mani, l'aria di chi
lascia fare, tanto decide lui. La sua "cupola"
ha retto benissimo per tanti anni. Ora sta cominciando
a scricchiolare e non certo per la lettera d'incarico
al sindaco Ruggeri e alla moglie, a proposito della
quale non c'e nulla da eccepire (c'e stato un concorso),
ma per il corso infausto dell'amministrazione comunale
che ha affidato a lui, capitano di cento battaglie
che ha mangiato pane di sette forni, un ruolo impegnativo,
di supporto a un'amministrazione che fa acqua da
tutte le parti.
A Quartu il dott. Meloni sta portando a termine
la sua parabola.
Perche Ruggeri lo ha scelto? Sicuramente per la
sua attitudine di manager; sicuramente per amicizia
(amicizia vecchia, come si sa e, forse, disinteressata),
probabilmente per il recente passato da amministratore
che si presume faccia di lui un buon conoscitore
dei problemi della citta.
Tirate le somme, non ci sembra sia stata una scelta
felice. Il dottor Meloni non ha tolto le castagne
dal fuoco al sindaco.
Dopo anni di grandi manovre, alla luce del sole
e nel sottobosco della politica
democristiana, Meloni, che della Usl, prima e della
Asl, poi, si considerava, nel lunghissimo "cursus
honorum", un padre padrone, di tourbillon di
dipendenti, di feeling con i politici, di arbitri
gestiti come marionette (no, per carita, il calcio
non c'entra. E' solo un modo di dire), di avversari
trattati male, di amici trattati bene,Meloni-Moggi,
dopo aver vinto (o fatto vincere) alcuni campionati,
e arrivato al redde rationem. Non che la cupola
sia andata in frantumi, ma i tempi stanno cambiando
e l'opinione pubblica chiede conto a questo manager
dalle molte attitudini dirigenziali.
Ieri riusciva persino a stabilire se una parrocchia
dovesse ospitare o meno il ricevimento d'uno sposalizio.
Arrivava anche a questo col sorriso untuoso. "Questo
ricevimento non s'ha da fare"; sconsigliava
il parroco. Cose d'altri tempi, d'altra Dc.
Neanche tanto tempo fa tanta impudenza. Da mettere
in conto.
Insomma, anche il parroco si allineava per non guastarsi
con quest'uomo il cui potere politico trasudava
dai suoi modi.
Ora torniamo ai fatti nostri, per celebrare il senso
dell'amicizia (mica e una colpa). Parliamo della
"casa dei matti", l'ex capannone porcilaia
di Molentargius, inservibile a qualsiasi uso, se
non quello di ristrutturarlo alla bell'e meglio
e trasformarlo in una casa protetta. Non un lager,
ma quasi. Tanto, se quelli protestano, sono matti
e nessuno li prende sul serio.
Accade, dunque, che l'ex porcilaia abbandonata e
diventata una struttura sanitaria di cui andare
fieri. E la cosa potrebbe passare come la risposta
a un'emergenza sociale, se il
proprietario di quel capannone malandato non fosse
un collega di partito e un amico personale del sopraccitato
Moggi-Meloni. Dare una mano a un amico e un atto
di solidarieta, da citare come esempio. Creare oneri
all'amministrazione, con un'operazione che non e
considerata esemplare lo e assai meno. Sara lesiva
della dignita di Meloni anche questa considerazione,
della quale siamo assolutamente convinti?
Il fatto e che quella struttura e rimasta sostanzialmente
quella che era e che, contro le regole sanitarie,
non sembra il posto piu idoneo per ospitare malati
di mente, non quelli inoffensivi, un po' stralunati
ma tranquilli, che vanno nelle case famiglia, altra
tappa della riforma dell'igiene mentale.
Dunque, non per essere cattivi ne, tantomeno, molesti,
ma ci corre l'obbligo di riferire che la fatiscente
porcilaia e di proprieta di Paolo Cabras, che le
cronache locali definivano, quand'era in politica
(consigliere comunale), lo scudiero di Iginio. Tra
i due - dicono i beni informati - c'era (e crediamo
ci sia ancora) una solida amicizia, tant'e vero
che li chiamano Bianchetto-Beghetto, la famosa coppia
di ciclisti cosi affiatati che vinsero anche il
titolo iridato (titolo che non si vince, appunto,
se non si e in totale sintonia).
Quella baracca-casa di cura frutta oggi un discreto
reddito al proprietario e, immaginiamo, un senso
di gratitudine dall'altra parte.
Non vogliamo fare illazioni e leviamo al dottor
Meloni il fastidio di querelarci di nuovo sottoscrivendo,
sin d'ora, che l'operazione e pulita e senz'ombre.
Bianchetto e Beghetto possono continuare e pedalare
insieme.
A noi, invece, l'operazione non piace per quel bon
ton che abbiamo sempre invocato per la politica,
soprattutto quella di Quartu, viziata da una serie
di episodi che, anche in altri settori, abbiamo
inutilmente denunciato.
Cosa che continueremo a fare.
Dopo le ferie.