Avremo,
dunque, un invalido candidato a sindaco per il centrosinistra
a Cagliari. Gian Mario Selis, infatti, ha prevalso
alle primarie, anche se si tratta di un successo molto
risicato nei numeri (ha votato il 5 per cento degli
elettori; Selis, nonostante il pressing dei partiti
del centrosinistra, non ha toccato la soglia del 48
per cento, dando l'impressione che, senza la mobilitazione
degli apparati, il risultato non sarebbe stato quello)
che dimostra: primo, lo scarso coinvolgimento che
Selis suscita (tanto da far temere in un insuccesso
elettorale), secondo, il giudizio cha accompagna un
personaggio noto per aver "inventato" lui
l'operazione "pensioni d'oro" del Consiglio
regionale come indennizzo per "malattie contratte
in servizio".
Un tentativo che aveva suscitato una vera e propria
levata di scudi ed aveva costretto l'Ufficio di presidenza
a fare marcia indietro, annullando il provvedimento.
Tuttavia la macchia e rimasta, se e vero che alle
elezioni regionali del giugno 2004, Gian Mario Selis,
leader del centrosinistra, aveva rimediato una bocciatura
sonora.
Oggi l'invalido Selis si ripropone a una citta che
non lo ama. Lo fa con la forza di una coalizione che
ha deciso in questo modo di toglierselo dai piedi,
mettendo nel conto anche un insuccesso (sono gli stessi
amici di partito a dirlo, sottovoce. Ma sembrano convinti).
In realta la sua nomination ha rincuorato il centrodestra
e il sindaco uscente, le cui probabilita di essere
rientrante crescono.
Selis - oltre all'invalidita, della quale vi parleremo
- passa per un "sor Tentenna", uno che rimanda,
che non prende decisioni, che non risolve.
Da presidente del Consiglio regionale ha deluso (molto)
per la sua proverbiale inefficienza. Giudizio unanime.
Non ha portato a compimento - citiamo solo alcuni
atti, che hanno suscitato pesanti reazioni - il progetto
di riforma previdenziale del Consiglio; ha revocato
i concorsi nonostante il Consiglio fosse sotto organico;
non ha portato avanti la riforma dei servizi. Non
si e trattato di decisioni chiare e definitive, ma
di continui, estenuanti rinvii; di un passo avanti
e due dietro; di giornate impiegate a non decidere,
nonostante la sollecitazione della struttura.
Un record vero e proprio, da vero e proprio "cunctator".
La riforma della Cassa di previdenza del Consiglio
e un esempio. Entita differente, con gestione fiscale
autonoma, la Cassa era gestita da un consiglio di
amministrazione formato dall'intero ufficio di presidenza,
dai capigruppo e da un rappresentante degli ex consiglieri.
Organizzata sotto forma di struttura mutualistica,
la Cassa aveva una forma non piu attuale, anche perche
altre (a cominciare dalla Camera dei Deputati) avevano
modificato la gestione. La riforma prevedeva di passare
da meccanismo mutualistico a quello assicurativo.
In un'intera legislatura Selis non ebbe il coraggio
di decidere.
Non sappiamo (lasciatecelo pensare) se abbia inciso
il fatto che la riforma sarebbe stata peggiorata rispetto
al benefit mutualistico, a cominciare dall'anzianita
di accesso, che dai 60 anni sarebbe arrivata ai 65
anni.
Se a Cagliari serve un sindaco decisionista, la prospettiva
Selis e davvero infausta.
Ma torniamo all'invalidita. Le malattie denunciate
hanno spinto la sua fervida immaginazione ad immaginare
un trattamento privilegiato. Proponendolo a Serrenti,
ha trovato buona compagnia. Una commissione medica
militare ha accertato il grado di invalidita per patologie
che non elenchiamo essendo questi "dati sensibili"
legati alla privacy.
Ma poco conta. Si tratta, in fondo, di particolari.
Selis mirava a diventare un pensionato d'oro. Quando
la notizia usci fuori e provoco quel po' po' di reazione,
lui, astutamente, cerco di levarsi d'intorno, rinunciando.
Ma le notizie girano. Alla fine e diventato lo spietato
accusatore di un malcostume da voltastomaco. S'e sciacquato
la bocca, non la coscienza. La macchia e rimasta e
l'infausta esperienza elettorale - lui, leader del
centrosinistra clamorosamente trombato - lo dimostra.
Questo invalido "indeciso a tutto" (la frase
e di Leo Longanesi) vorrebbe fare il sindaco di Cagliari.
Un bel rischio, non vi pare?
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