Si
sta appena spegnendo l'eco suscitato, in alcuni ambienti
universitari ed ospedalieri della penisola, sulla
denunzia di brogli ed imbrogli nell'esecuzione dei
concorsi, che l'argomento ritorna d'attualita da noi
per i soliti concorsi pilotati, e non solo in ambito
universitario. La materia dilaga a macchia di leopardo,
quando si ritiene di aver circoscritto il fenomeno,
questo si manifesta in un'altra zona della Nazione.
Pensare di vivere in un'Isola felice immune da raggiri
ed intrallazzi e un'utopia. L'articolo apparso sul
quotidiano Il Tempo calza a pennello. Che cosa potremo
aggiungere per adattare una tale situazione agli episodi
che si verificano all'interno di ogni pubblica amministrazione
anche alle nostre latitudini? Credo nulla! Anche qui
la generalizzazione dell'illegalita nella gestione
dei concorsi pubblici e istituzionalizzata, ma difficilmente
documentabile. Potremo affermare che alcuni concorsi
sono stati banditi esclusivamente allo scopo di sistemare
qualcuno, quindi cuciti addosso al concorrente destinato
ad occupare quella poltrona. E per dirla come il cardiologo
dell'intervista, in mancanza di una specifica vocazione
al martirio, anche da noi i soliti noti la fanno franca
alla faccia di competenza e trasparenza. Ne puo consolare
il detto che mal comune e un mezzo gaudio.
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