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Non si usa il sindacato come strumento di pressione per ottenere benefici personali!
 
Il sindacato per denominazione, e quellforganismo posto a tutela del lavoratore, al di sopra delle parti e comunque mai dalla parte di un singolo lavoratore, ne tantomeno accondiscendente con il datore di lavoro, se non nellfinteresse della categoria dei lavoratori rappresentati. In caso contrario, si viene meno al mandato conferito da tutti gli iscritti, cioe quello di tutelare i diritti di tutti i lavoratori appartenenti a quella categoria. Gli interessi privati non sono ammessi quando in ballo ci sono quelli generali. Se poi qualcuno approda alla CGIL e tempestivamente viene destinato dove da tempo richiedeva, invano, di andare, qualche sospetto e lecito nutrirlo. Quando lo stesso sindacato, concorda con la proprieta nomi, date e destinazioni, si ingannano i lavoratori e a loro bisogna rimettere il mandato tradito. Se poi si utilizza il peso contrattuale conferito dal potere potere sindacale, per effettuare pressioni in favore di un beneficio personale, anche lfetica e abbandonata, non rimane che la vergogna.
 
 
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