Pag. 1
CONTRIBUTI AGRICOLI
strade per un mercato diverso
 
Regione - In agricoltura il contributo e soprattutto una consuetudine. Per un periodo lunghissimo si e contribuito per piantare ed espiantare le colture piu diverse. Lo stato e la Comunita Europea, a seconda dellfandamento dellfagricoltura internazionale, indirizzavano la produzione verso un prodotto piuttosto che un altro. Questa tendenza ha creato non pochi problemi allfeconomia del comparto. I continui cambiamenti di coltivazioni, spesso introdotti al solo scopo di ottenere i contributi, ha impoverito suolo e coltivatore. Ora si intravede unfinversione di tendenza. Se lforientamento forzoso (con i contributi) non ha ottenuto i risultati sperati e come effetto collaterale ha causato lfimpoverimento del suolo e del bagaglio professionale dellfagricoltore, si e pensato di non negare gli aiuti, soprattutto quelli destinati dalla Comunita Europea alla lotto contro la siccita, senza per altro influenzare lfimprenditore agricolo sulla destinazione delle colture da impiantare. Si e intervenuti destinando un generico contributo per ettaro, indipendentemente dal prodotto coltivato in quel momento sul terreno. In questo modo si aiuta lfagricoltore, ma non lo si costringe a modificare il ciclo produttivo dei suoi terreni, spingendolo a produrre derrate spesso di difficile collocamento sul mercato, che oltretutto impegnano i ministeri competenti a dispendiose campagne di ritiro, che puntualmente dirottano il prodotto in eccesso, sulla cooperazione internazionale ma ad un costo divenuto inaccettabile, e lasciano libero il coltivatore di produrre sui suoi terreni, prodotti che effettivamente riesce ad inserire nel mercato. Questa nuova logica dfintervento, illustrataci dallfOn. Felice Contu, Assessore Regionale allfAgricoltura, ha determinato, in assoluto un decremento negli impegni finanziari dellfAssessorato, e una maggiore consapevolezza da parte degli agricoltori, sullfandamento del mercato, destinando i terreni a colture economiche, effettivamente richieste dal mercato e non forzatamente introdotte al solo scopo di ottenere i benefici economici. Ognuno e libero ora di dedicare la potenzialita della sua Azienda verso prodotti, tipici o di nicchia, senza per altro perdere gli incentivi finanziari. Si vuol restituire cosi la terra alle produzioni consuete per territorio e stagione, senza stravolgere artificialmente sia lfuno che lfaltra al solo scopo di alleggerire il passivo delle aziende, con lfacquisizione dei contributi che recano alle imprese agricole, in perenne carenza di profitti, almeno un minimo di reddito. Siamo dellfopinione che comunque sia la strada da percorrere, almeno sino a quando la comunita europea ed il nostro governo, continueranno a distribuire sovvenzioni destinate a quelle regioni disagiate, nelle quali le bizzarrie del clima, determinano una scarsa competitivita per le imprese agricole locali. .
 
 
@
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

@