Una speculazione finanziaria dientro l’asta del lotto-bis del Sindaco & Signora
QUEL “BENTU” MALSANO CHE SPIRA DALLA COSTA
 

Essendosi indebitato con un istituto di credito per poche migliaia di euro, uno degli assegnatari di un lotto di Costa Bentu ha perso l'area, messa all'asta da quella banca, che si fregia impunemente del titolo di 'banca dei sardi' ed ha intascato, pagato il debito, il rimanente: diverse decine di migliaia di euro. In altre parole ha lucrato.
Quel lotto - tanto per rinfrescare la memoria - se lo è aggiudicato la consorte del sindaco Ruggeri, la cui suocera - per uno di quei misteri che risultano incomprensibili alle persone che nulla hanno da nascondere - era l'intestataria della relativa licenza edilizia.
Insistiamo su un concetto: quel lotto, assegnato attraverso bando con diritto di superficie, che il cittadino in questione avrebbe dovuto edificare, era libero da altri oneri amministrativi oppure, accertata l'inadempienza, sarebbe dovuto ritornare al Comune che avrebbe dovuto assegnarlo al primo (tra gli esclusi al primo round) della graduatoria?
Supponiamo che l'assegnatario abbia voluto trarne un beneficio economico immediato eludendo le condizioni indicate dal bando, che non prevedono l'assegnazione del lotto per fini speculativi o di immobilizzo. Supponiamo che - in teoria potrebbe essere - un cittadino ottenga l'area a condizione di favore (trattandosi di edilizia convenzionata per favorire i senza casa) e poi decida di metterla in vendita a prezzi di mercato sicuramente superiori, perché a Quartu c'è fame di aree, soprattutto in zone di moderna urbanizzazione. E non potendolo fare per i vincoli del bando, ricorra allo stratagemma di indebitarsi con una banca e di farselo portar via.
Quell'area è di proprietà degli assegnatari inadempien ti? La nostra opinione (dettata dal buon senso) è che l'area in questione dovesse ritornare al Comune, non essendo stata assegnata a prezzo di libero mercato, ma con intervento pubblico. E, successivamente, venisse assegnata ad altro concorrente in graduatoria.
Sull'argomento l'Ufficio legale del Comune, inizialmente invitato a intervenire, tace.
Ma il silenzio non può durare. Anche perché, ad essersi
aggiudicato quell'area, è il sindaco Ruggeri, che beneficia di un secondo lotto, avendone avuto già uno in prima battuta. Il sindaco non era, come si dice e senza offesa, un povero diavolo. Fra lui e la moglie mettevano insieme una discreta proprietà edilizia che non li classifica tra i senza tetto (categoria che ha, sicuramente, la precedenza).
La buona creanza avrebbe suggerito di farlo rinunciare al secondo lotto; ma, evidentemente, il primo cittadino ha manie di grandezza e non bada per il sottile. Ed è anche uno che, se gli capita l'occasione, non guarda in faccia nessuno. Magari è capace, nell'espletamento dell'ufficio sindacale, di dire altre cose, di buon senso, appunto. Ma gli affari sono affari.
Il fatto è che Ruggeri avrà fatto queste considerazioni, che sono le considerazioni dell'uomo comune, della strada; del padre di famiglia che vorrebbe arrivare finalmente a disporre di una casa decorosa, ma deve fare i conti con uno stipendio striminzito. Sarà pure tutto in regola (perché gli uffici comunali non spiegano come stanno realmente le cose; se c'è stata negligenza o danno all'erario?) ma la circostanza sembra stonata.
L'assegnatario inadempiente, del resto, può avere altri immobili, intestati alla moglie (come nel caso Ruggeri-Dessì) e di quel lotto può fregarsene. Monetizzarlo può far comodo. Ma di questo passo potrebbe instaurarsi un mercato parallelo delle aree agevolate che fa da contraltare al mercato parallelo delle case abusive, di cui Quartu detiene un poco invidiabile primato (ne parliamo a parte).
Chiediamo un parere tecnico ed uno morale, ai nostri cinque (in senso manzoniano) lettori.

 
@
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

@