L’OMBRA DI VECCHIE RIVALITA’ E GIOCHI DI POTERE

BROTZU E “POLI”, CONCORSI CHOC
I MIGLIORI SONO ALL’ULTIMO POSTO

 

Ospedale Brotzu (nel senso del primario di Anestesiologia, dottor Manduco) e Policlinico universitario (nel senso del direttore della scuola di specializzazione in Anestesia, Gabriele Finco) sono ai ferri corti per un concorso (finalizzato all'assunzione al Policlinico) dal risultato a sorpresa. Su tredici partecipanti (dodici specializzandi e il loro insegnante, Maurizio Cocco) indicato come il più "incline all'insegnamento, il più universitario, stimato e autore di lavori scientifici accreditati" (cioè il dottor Cocco), come lo definisce il primario, conclude al tredicesimo posto superato da tutti i suoi allievi.
Precisiamo, il dottor Cocco avrebbe potuto chiedere semplicemente il trasferimento essendo assistente ospedaliero. Ha deciso, invece, di mettersi in discussione essendo consapevole del proprio valore. Da non mettere in discussione, secondo il primario.
Invece… Se tanto mi dà tanto, sembra la risposta implicita di Finco, il servizio di Anestesia del Brotzu non eccelle e il dottor Cocco è da considerarsi ad un livello inferiore a quello dei suoi allievi. Cosa che non sta né in cielo né in terra.
Il meccanismo perverso dei concorsi - dichiara un altro primario - è che spesso i concorrenti sono informati sugli scritti. Una sorta di liturgia interna, un premio alla carriera (futura). Circostanza che si dovrebbe tacere dire, ma che spiegherebbe quel risultato. Sino a quando ci sarà una prova scritta (anziché le domande a risposta multipla, come avviene altrove) si paventa questo rischio. Ma non è, questo, il risultato imprevisto e un po' scandaloso dei concorsi in sanità. C'è un'altra recentissima "perla" da incastonare, questa volta in cardiologia.
Dottoressa con master, importanti specializzazioni (un anno a Miami, una delle high school americane, ora a Parigi, chiamata dopo due mesi a presentazione di curriculum contro uno stand by medio di tre, quattro anni; incaricata di presentare lavori scientifici di scuola a congressi internazionali) finisce all'ultimo posto su 17 concorrenti a un concorso indetto dal Brotzu. Sullo sfondo note rivalità tra il presidente della commissione e un familiare diretto della dottoressa, medico egli stesso, e anche primario. Ma anche un intreccio di protezioni politiche che rischiano di affossare ulteriormente l'ospedale simbolo della Sardegna, messo in ginocchio dalla stolta politica della Regione (quasi nessun investimento per l'aggiornamento tecnologico e professionale segna un preoccupante declino sulla "qualità"). -Siamo certi che, letta la notizia, non mancheranno ritorsioni e vendette (anche se non plateali). Ma la domanda è legittima: è possibile un risultato del genere? Esistono le condizioni obiettive (di profitto, preparazione, livello specialistico.Tutti connotati che disegnano il livello professionale del medico) per giustificare l'ultimo posto? Per la cronaca, il risultato non crea alcun problema alla concorrente in questione, che ha ricevuto offerte di lavoro all'estero. E lì resterà. Perderemo un buon medico, e chi se ne frega. Resta il dubbio che fattori estranei alla preparazione del candidato abbiano avuto un ruolo in una vicenda che si tinge di grottesco.
Diceva un filofoso dell'antica Grecia che non aveva peli sulla lingua: medico, cura te stesso. Diciamo noi, senza tema di smentita, che il Brotzu è malato. E non si tratta (ahimè) di un malato immaginario.


 
 
@
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

@